Duo Canino-Ballista

Bruno Canino-Antonio Ballista, Duo pianistico
(Italia)

Oltre sessant’anni fa Antonio Ballista e Bruno Canino si incontrano al Conservatorio di Milano nella stessa classe di pianoforte e, spinti da voracità musicale pari solo alla loro curiosità, incominciano a leggere insieme una grande quantità di musica. Si presentano prestissimo in pubblico dando inizio a una fortunata carriera che si è protratta fino ad oggi senza interruzioni.

Nel campo della “Neue Musik” le loro esecuzioni hanno avuto un valore storico: la loro presenza è stata fondamentale per la diffusione delle nuove opere e per la funzione catalizzatrice che ha esercitato sui compositori. Il repertorio contemporaneo infatti si è arricchito di molte composizioni dedicate al duo da Berio, Castaldi, Castiglioni, Corghi, Donatoni, Morricone,
Mosca, Panni, Sciarrino, Sollima. Hanno eseguito la Prima mondiale del Concerto di Berio a New York con la New York Philarmonic Orchestra diretta da Pierre Boulez (l’incisione discografica di questo brano, con la London Symphony sotto la direzione dell’autore, valse al duo un prestigioso Music Critic Award) e il recente Concerto per due pianoforti e orchestra d’archi “Episodi per Ballista Antonio Canino Bruno”, composto da Ennio Morricone in occasione
del sessantesimo di attività del duo.

Il Duo Canino-Ballista ha suonato sotto la direzione di Abbado, Boulez, Brueggen, Chailly, Maderna, Muti e con orchestre come BBC, Concertgebouw, Israel Philarmonic, Filarmonica della Scala, London Symphony, Orchestre de Paris, Philadelphia Orchestra e New York Philarmonic.

Dallapiccola, Boulez, Kagel, Ligeti e Cage hanno tenuto concerti con il duo e Stockhausen ha collaborato personalmente in una lunga tournée di “Mantra”.
Oltre a una scelta vastissima di musica contemporanea, nel loro repertorio figura l’opera completa di Brahms, Debussy, Mozart, Rachmaninov, Schubert, Schumann e Stravinskij.

“Il Duo ha percorso con rispetto e amore il repertorio a quattro mani e per due pianoforti da Bach a Bartok, riuscendo a non ghettizzare né l’avanguardia né la storia. E questo è un raro merito: non mettere il presente in guerra col passato, o viceversa, significa concepire la musica come un ‘continum’ storico in cui i valori umanistici prevalgono su tutto. E questo è
fare della musica una ragione di vita.”
(Piero Rattalino).


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